Vi avevo detto che non era finita qui con la frutta in padella!
Ancora un primo e ancora l’arancia.
Un piatto semplice ma completo.
Riso all’arancia
Ingredienti
400 gr. di riso
1 bicchiere di succo d’arancia
1 bicchiere di spumante secco
200 gr. di stracchino
olio
Fate soffriggere nell’ olio le striscioline di buccia d’arancia (quantità a piacere)
e fate sempre attenzione a eliminare la parte bianca amara.
Aggiungete il riso e fatelo tostare.
Unite il succo d’arancia e fatelo evaporare.
Poi aggiungete lo spumante.
Quando anche lo spumante è evaporato, continuate a far cuocere il riso versando del brodo caldo.
Quando il riso è arrivato a cottura, aggiungete lo stracchino e spegnete il fuoco. Mescolate finchè lo stracchino non si è sciolto completamente.
Lasciate riposare un paio di minuti prima di servire.
Tocco finale: a piacere potete decorare il risotto con spicchi di arancia disposti lungo il bordo della zuppiera.
Un proverbio cinese recita: “Mangia il tuo riso, al resto penserà il cielo”.
Sì. Il riso costituisce proprio il cibo principale per circa la metà della popolazione mondiale e viene coltivato in quasi tutti i paesi del mondo.
Le varietà più antiche risalgono addirittura a 12.000 anni fa. Se ne trovano tracce lungo le pendici dell’Himalaya .
Non ci meravigliamo quindi se sono nate tante leggende che hanno come protagonista il riso, dono degli dei agli uomini in difficoltà.
Un’antica leggenda cinese racconta che il Genio della campagna, impotente e disperato perché non sapeva sfamare il popolo colpito da una terribile carestia, si strappò i denti e li gettò al vento. I denti finirono in una palude e lì si trasformarono in semi e i semi diventarono tante piantine verdi. Tolta la buccia ai frutti vennero fuori migliaia di chicchi di riso che per la loro brillantezza e bianchezza ricordavano i denti dello spirito benefico. Così sarebbe nato, secondo i cinesi, il cibo che da allora ha continuato a riempire le loro mense e quelle di tutto l’Oriente.
Ancora una leggenda ambientata in India dove il riso costituisce uno dei principali alimenti.
Si racconta che il dio Shiva si innamorò di una bellissima fanciulla, Retna
Dumilla, e le chiese di diventare sua sposa. La ragazza rispose che sarebbe stata sua moglie solo se il dio avesse creato un cibo che avrebbe potuto mangiare ogni giorno senza stancarsene. Shiva fece vari tentativi ma furono tutti inutili perché la fanciulla aveva gusti difficili. Allora il dio, adirato, costrinse la fanciulla a sposarlo con la forza. La giovane morì di dolore, ma dopo quaranta giorni sulla sua tomba comparvero di notte delle piccole luci e da quelle luci al mattino spuntarono tanti piccoli germogli. Commosso, Shiva diede a quelle piante il nome di Pari, cioè riso. Quella pianta avrebbe dato agli uomini l’alimento che Retna Dumilla aveva richiesto, un cibo raffinato che si potesse mangiare ogni giorno.
Volete saperne di più su questo cereale?
Ecco un intero sito dedicato al riso.