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anice stellato, cardamomo, fichi, limone, marmellata, spezie
Tempo di marmellate.
Settembre e i fichi.
Cardamomo e anice stellato, perfetti per le confetture di frutta.
Ingredienti
2 kg di fichi
3 bacche di cardamomo
5 fiori di anice stellato
scorza di limone
succo di 1/2 limone
100 gr di zucchero
Lavate i fichi, sbucciateli e poi tagliateli a spicchi.
Metteteli in una casseruola con il succo di mezzo limone, la scorza, l’anice stellato e i semi delle bacche di cardamomo. Ponete la pentola sul fuoco e fate appassire la frutta a fiamma bassa per circa 20 minuti, continuando a mescolare di tanto in tanto. A questo punto, se preferite che non ci siano pezzi di frutta nella marmellata, passatela col passaverdure. Rimettete la pentola sul fuoco.
Aggiungete lo zucchero e continuate la cottura. Ricordatevi di presidiare la preparazione mescolando spesso.
Quando la marmellata comincia a diventare densa è il momento della “prova piattino”. Lasciate cadere qualche goccia su un piattino freddo. Se la marmellata resta densa senza colare, è pronta.
Ora potete mettere la confettura ancora bollente nei vasetti. Chiudete bene e capovolgete il barattolo. Lasciate raffreddare. Dopo circa 12 ore il barattolo può essere raddrizzato.
Conservate la marmellata in un luogo fresco.
E ora spazio all’estro personale. Divertitevi con la confezione. Il cappello con stoffa riciclata, carta paglia tagliata a misura, tovaglioli di carta colorata. Nastrini variopinti, rafia, fili di lana o cotone.
E poi le etichette. A mano o stampate. Su foglietti di carta preparati da voi o su etichette già pronte.
Va bene proprio tutto!
Le spezie. Che passione! La sperimentazione è d’obbligo in cucina. Gli errori di abbinamento frequenti. Capita!
Davanti al cardamomo,però, tutte le incertezze svaniscono. La regina delle spezie. La mia spezia preferita.
lI suo aroma forte e deciso lo rende adatto sia ai sapori dolci che salati.
Il cardamomo non è molto utilizzato sulle nostre tavole ma lo troviamo ovunque nelle cucine del mondo, in quella etiope, indiana, marocchina, araba, giapponese. Il cardamomo dall’India, paese d’origine, ha conquistato tutto il mondo, diventando ingrediente amato e usato nei dolci tedeschi, arabi e scandinavi, nei piatti a base di riso, nelle bevande calde come tè e caffè.
Attualmente è la terza spezia più cara al mondo dopo zafferano e vaniglia.
Il cardamomo per eccellenza è quello verde, Elettaria cardamomum. I frutti sono piccoli baccelli di colore verde a sezione triangolare, dei quali si utilizzano i semi profumati contenuti all’interno. Proprio in questi piccoli semi c’è tutto l’aroma di questa spezia che appartiene alla famiglia delle Zingiberaceae come la curcuma e lo zenzero. Se chiudete gli occhi e provate ad assaporarli percepirete il gusto di limone e un odore che ricorda un po’ quello dell’eucalipto. Il gusto è fresco e pungente. Della curcuma e dello zenzero il cardamomo ha anche le virtù medicinali con le sue proprietà stimolanti, espettoranti e toniche. Utile per la cura di irritazioni alla gola e per i gonfiori addominali.
Attenzione a comprare il cardamomo giusto! Assicuratevi che le bacche siano di colore verde. Esiste in commercio con lo stesso nome un’altra spezia, il “cardamomo nero”, che appartiene alla stessa famiglia, ma a genere e specie differenti e ha un altro sapore. E’ leggermente amaro e con un gusto di menta. In India, Vietnam e Cina è utilizzato per aromatizzare piatti diversi, come stufati di carne e zuppe.
Il cardamomo nella storia ?
Fin dal tempo degli antichi Egizi era utilizzato per rinfrescare la bocca, pulire i denti e curare il mal di gola. Secondo i principi della medicina ayurveda il cardamomo è un antidoto eccezionale in caso di punture di scorpione e morsi di serpente. Nell’antica medicina cinese era un rimedio per regolare il flusso intestinale. Per i Greci e i Romani era un ingrediente fondamentale in profumeria e contro l’alitosi.
Secondo alcune fonti veniva usato anche nella procedura di imbalsamazione per evitare la putrefazione.
In Occidente nell’Ottocento secondo la tradizione popolare si credeva che i semi di cardamomo favorissero le conquiste amorose se aggiunti in una pietanza o bevanda destinata all’amata.
Il cardamomo in India e in Pakistan è utilizzato come strumento per comunicare con gli dèi. Viene offerto per purificare i pasti.
Come usare il cardamomo per curare piccoli disturbi?
In caso di mal di stomaco e singhiozzo l’essenza di cardamomo favorisce la digestione.
Per evitare il gonfiore addominale causato da cavoli, cavolfiori, broccoli, legumi, verdure cotte si possono mettere 2 o 3 semi durante la cottura dei cibi. In questa quantità non alterano particolarmente il sapore.
Un infuso di cardamomo può essere utilizzato per fare degli sciacqui e rendere così gradevole l’alito. Masticare qualche baccello di cardamomo dopo un pasto pesante favorisce la digestione e profuma l’alito.
Il cardamomo cresce tra gli 800 e i 1500 metri di altitudine in un clima caldo e umido. Le sue radici crescono esternamente ed è qui che, a loro volta, crescono i semi di cardamomo.
finalmente le dosi giuste…l’anica stellata e il cardamomo si dissolvono?
L’anice stellato rimane intero. Se la frutta si trita nel passaverdura poi si dissolve. Altrimenti si può togliere prima di mettere la marmellata nei barattoli. Io lo lascio.
Del cardamomo vanno messi i semini che sono contenuti nel baccello. Questi si confondono con i semi dei fichi.