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mappa mentale cheesecake

Quante volte avete trovato una ricetta su un’anonima rivista, l’avete provata e riprovata trovando il mix perfetto? Quante volte avete creato un vostro personale piatto usando solo gli ingredienti presenti nel frigo?
E quante volte avete condiviso queste scoperte casuali con amici e conoscenti e avete donato con generosità qualche vostro esperimento culinario?
Queste io le chiamo le ricette passaparola. Il piacere di donare senza gelosie anche i piccoli segreti.
Oggi  il mio dolce passaparola è  il cheesecake americano ai frutti di bosco.
La ricetta arriva proprio dagli Stati Uniti. L’ha portata da lì Laura, una mia collega, ora ex per i casi della vita e di questo lavoro. Tornando in Italia ha condiviso con noi questo dolce, “eccessivo” per bontà, calorie, equilibrio di sapori.
Una volta scoperta da noi colleghi, la ricetta ha continuato il suo viaggio arrivando a parenti, amici, amici degli amici.
Le sue dosi sono perfette, almeno a mio parere. E il successo immutato negli anni ne è una prova.
Io ho solo dosato la miscela dei formaggi adeguandola ai miei gusti. Così mi sembra funzioni. Provate!
L’esecuzione  è un po’ lunga perché si deve preparare prima la base di biscotti, poi la farcitura ai formaggi e infine la decorazione ai frutti di bosco.
Allora iniziamo.

INGREDIENTI

Per la BASE:
30 biscotti secchi sbriciolati (tipo ORO SAIWA)
cannella (a piacere)
70 gr. di burro
2 cucchiai di zucchero

Per il COMPOSTO:
2 pacchi grandi di Philadelphia + 2 piccoli
250 gr ricotta
1 bicchiere di zucchero
buccia  di un limone
succo di ½ limone
1 fialetta di essenza di vaniglia
3 uova intere

PREPARAZIONE
Sbriciolate i biscotti in una terrina. Aggiungete il burro, lo zucchero e la cannella. Amalgamate  il composto con le mani.
Ungete di burro una teglia con il bordo apribile. Versate il composto di biscotti e pressatelo molto bene sul fondo in modo che risulti compatto. Infornate a 180° al massimo per 5 minuti.  Non di più perché può bruciare con facilità.
Lasciate raffreddare il fondo. Intanto preparate il composto.
Mescolate in una terrina i formaggi con le uova, lo zucchero, la vaniglia , la buccia e il succo del limone.
Assaggiate per controllare se è giusta la quantità di zucchero. Il composto deve avere la consistenza di una pastella, non troppo liquido, né troppo denso. Controllate il risultato e poi  correggete a seconda del caso, aggiungendo o un po’ di  formaggio o qualche cucchiaio di latte. Io compro sempre un po’ di ricotta in più che mi serve per dosare il composto.
Versate la pastella nella tortiera sul fondo di biscotti e cuocete in forno a 170° per circa 45 minuti. Nel mio forno è il tempo esatto di cottura ma ho dovuto fare varie prove prima di trovare il giusto equilibrio. Dipende dal vostro forno. Quindi la prima volta prestate un’attenzione maggiore. La torta è pronta quando il centro risulta abbastanza solido. Non esagerate la cottura perché il rischio è che il formaggio si indurisca troppo. Provate di tanto in tanto con uno stuzzicadenti di legno. Consiglio della nonna che funziona sempre!
Se la superficie tende a scurirsi durante la cottura coprite la teglia con un foglio di alluminio e toglietelo quando vi sembra che il composto sia abbastanza solido.
Sfornate il dolce sul piatto di portata e quando è freddo mettetelo in frigo per mezzora.
Poi pensate alla decorazione.
Disponete sul dolce fragole o frutti di bosco (freschi o surgelati vanno sempre bene) coprendo tutta la superficie.
Preparate poi una gelatina con un po’ di marmellata rossa frullata con mezzo bicchiere d’acqua, un po’ di succo di limone e un cucchiaino di maizena. Portate a ebollizione questa miscela mescolando continuamente fino a che diventa lucida. Lasciate raffreddare 5 minuti e versatela sui frutti di bosco.
In alternativa in mancanza di tempo potete utilizzare una busta di gelatina pronta saltando l’ultimo passaggio!  Il risultato è sempre ottimo.

La foto di questo post è  la sintesi di questa torta in una mappa mentale.
Cosa è una mappa mentale? Lo dice bene Roberta Buzzacchino nel suo blog
“Girare il foglio da verticale a orizzontale, passare dalla scrittura lineare a quella radiale, usare tutti i colori, liberare la creatività e essere innovativi”

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