Chi dice Puglia dice orecchiette.
Al pomodoro e cacioricotta, al sugo di coniglio, con spezzatino, con le polpette di carne, con peperoni e, ovviamente, con le cime di rapa.
Fare le orecchiette a mano è una vera arte. Non saremo all’altezza delle signore pugliesi e degli chef dei ristoranti e delle masserie del Salento, ma proviamoci.
Versate sulla spianatoia 400 gr. di semola di grano duro disponendola a fontana. Aggiungete un pizzico di sale. All’interno versate l’acqua tiepida necessaria. Lavorate la pasta per una decina di minuti fino a quando all’interno si saranno formate delle bollicine. La pasta dovrà risultare soda e liscia. Copritela con un panno umido per evitare che si secchi durante la preparazione delle orecchiette.
Staccate un pezzetto di pasta e arrotolatelo sulla spianatoia infarinata fino a ottenere un piccolo cilindro dello spessore di 5-6 mm , più o meno della grandezza di una matita. Tagliatelo a pezzetti lunghi un centimetro. Con la punta arrotondata di un coltello, dalla parte del dorso, trascinate ogni pezzetto sulla spianatoia in modo da formare un incavo simile a una piccola conchiglia. Appoggiate ogni conchiglia sulla punta del pollice e rovesciatela all’indietro formando le orecchiette. Sistematele una accanto all’altra sulla stessa spianatoia infarinata. Proseguite allo stesso modo con il resto della pasta. Se possibile preparatele la sera prima e lasciatele asciugare per una notte. Continua a leggere