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da Brooklyn cut

Ricordi delle vacanze. Una settimana a New York. C’è tanto da fare, da vedere, da assaporare; tanto da confermare, tanto da smentire. E tutto in una settimana.
Cominciamo a camminare. Dove rivolgere lo sguardo? L’offerta di cibo è infinita. Scegliere diventa difficile. Cominciamo a farci consigliare da guide e riviste.
Grande offerta e nuovi ristoranti.
Non sono un’esperta. Sono solo una buongustaia curiosa.
E con questo atteggiamento mi metto in moto. Sono una principiante desiderosa di capire, di assaporare, di conoscere le altre cucine. Sono una principiante curiosa ma intimorita da un mondo vasto di esperti e conoscitori di cibo.
Quindi darò solo piccoli indizi. Tracce da seguire dedicate ai curiosi, ai buongustai, ai mangioni compulsivi. New York fornisce cibo in quantità a ogni palato e a ogni angolo di strada.
Public cut
PUBLIC, 210 Elisabeth street, nel quartiere di Nolita, è un locale che si definirebbe di tendenza . Ha avuto dal 2009 una stella Michelin. Quindi conviene prenotare. E’ molto ricercato. Allestito in uno spazio che ricorda un ufficio postale vintage. All’entrata colpiscono l’ambiente raffinato, la gentilezza e la premura costante dei camerieri. Poi arrivano i dubbi. La luce è molto bassa. Per leggere il menu sono costretta a utilizzare la candelina al centro del tavolo. L’aria condizionata è molto alta. Il rumore impedisce di tenere una conversazione con gli amici al tavolo.
E ora due parole sul cibo.
Pochi piatti che sono rivisitazioni di cucine di altri paesi, frutto dei viaggi intorno al mondo del suo chef  Brad Farmerie. C’è l’Italia con cavatelli alla bolognese e l’Australia con agnello australiano e salsa di melanzane. C’è la Nuova Zelanda con carne di cervo neozelandese alla griglia. C’è il Giappone con ostriche fritte in salsa wasabi.
Indubbiamente la qualità è alta. La presentazione dei piatti di grande effetto ma a mio modesto parere non basta! Usciamo complessivamente un po’ delusi nelle nostre aspettative, più per l’atmosfera che per il cibo. Merita comunque una visita.
http://public-nyc.com


Decidiamo allora di farci guidare dall’istinto. Funziona.
Tipsy Parsons 3 cutIl

Il giorno dopo, stremate da una mattinata di cammino tra Soho e Greenwich Village, ci imbattiamo in un locale curioso TIPSY PARSON – 156 Ninth Ave. a Chelsea. Dalla vetrina si intravede un divanetto con cuscini colorati, libri e tavoli con avventori affamati. Entriamo. Ci accompagnano in una saletta sul fondo. Un ambiente accogliente con una porta finestra che dà su un giardinetto pieno di piante. Ci sediamo confortate da quello che vediamo e ci lasciamo consigliare.
Tipsy Parsons cutCrab cake e insalata di pollo. Ottimi e abbondanti. Il tipico cibo statunitense servito con cura.  L’insalata di pollo ha una salsa delicata. E’ servita su grandi fette di pane tostato e su un letto di fresca e leggera insalatina. Il crab cake è semplicemente guarnito con insalata.
La conversazione con il cameriere è piacevole e utile per i consigli sulle nostre prossime mete.
http://tipsyparson.com/

scuola di cucina cutE poi camminando, camminando, siamo colpite da una vetrina. Tanti cavallucci a dondolo attirano lo sguardo.
E’ una prestigiosa scuola di cucina nel centro di Broadway, la International Culinary School. Mi piacerebbe entrare ma la scuola è chiusa in quel momento.
Allora curiosate sul sito come ho fatto subito io.
http://www.internationalculinarycenter.com/

Voglia di dolce?
Una sola parola: Rice Pudding
rice pudding 2 cut
Sembra incredibile.
Rice to Riches –37 Spring St, Un unico locale a tema e una varietà infinita di gusti. Rice Pudding alla cannella, al cioccolato, al cocco, alla nocciola, al caramello, al mascarpone, alla vaniglia, alla  mandorla, con uvetta e rum, al gusto di tiramisu e di cheesecake, alla banana, ai mirtilli, al caffè,  alla panna cotta… E poi non ricordo più.
E’ stato il mio succulento e gratificante pranzo dopo un’altra delle nostre faticose camminate su e giù per Manhattan.
https://www.ricetoriches.com/

Fine della prima puntata MANGIARE A NEW YORK…… torta 4 luglio cut

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